Silvano Campeggi (Firenze, 1923 – 2018) è stato uno dei più importanti cartellonisti italiani. La mostra “Disegnare sogni. Il Cinema di Silvano Campeggi (1946-1969)” che Palazzo Blu ha dedicato al maestro nel 2017 – ricca di bozzetti originali, ritratti e documentazione fotografica – è stata una delle ultime ad avere l’onore della sua partecipazione. Avvicinatosi al mondo della grafica grazie al lavoro del padre, tipografo, si forma a contatto con Ottone Rosai alla Scuola d’Arte di Porta Romana. Dopo un soggiorno a Milano, Campeggi torna a Firenze nel 1944, dove viene ingaggiato dalla Croce Rossa Americana per ritrarre i soldati in via di congedo. Spostatosi a Roma, mette a frutto le abilità acquisite iniziando a lavorare per una società che produce manifesti pubblicitari di film. Notato con il manifesto di “Aquila Nera” (1946), che ottiene grande successo, “Nano” (così si firma e si fa chiamare) viene conteso dalle più importanti case cinematografiche americane. Nell’arco di una carriera ventennale produce circa tremila manifesti, molti dei quali hanno fatto la storia della cartellonistica italiana.