La figura di Fabio Civitelli (Lucignano, 1955) è indissolubilmente legata al mito di Tex, tanto da divenire uno dei disegnatori più emblematici e lodati della serie. Il suo ingresso nel mondo dei fumetti risale al lontano 1974, quando, appena diciannovenne, inizia a collaborare con lo studio di Graziano Origa, dando vita a illustrazioni per alcuni episodi di Lady Lust. Nei decenni successivi, la sua carriera si sviluppa in una molteplicità di ambiti, collaborando con varie case editrici italiane e straniere, tra cui Rizzoli, Editoriale Dardo ed Ediperiodici. Il vero punto di svolta arriva nel 1979, quando, grazie all’intercessione di Fernando Fusco, viene introdotto a Sergio Bonelli, che lo accoglie a braccia aperte. Inizialmente, Civitelli lavora su Mister No, ma è nel 1984 che raggiunge l’apice della sua carriera quando inizia a disegnare Tex, diventandone uno degli interpreti più significativi e apprezzati. Il suo stile distintivo e la sua maestria nel rappresentare il selvaggio West contribuiscono a rendere le sue tavole memorabili e iconiche. Nel corso degli anni, Civitelli continua a consolidare la sua fama nel panorama fumettistico, vincendo numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Referendum Anafi come miglior disegnatore nel 2010 e il prestigioso Gran Guinigi a Lucca Comics & Games nel 2012. La sua influenza si estende oltre Tex, come dimostra il suo debutto su Dylan Dog nel 2014 con il racconto “Le radici del male”. La sua versatilità artistica e la sua costante ricerca di eccellenza lo pongono tra i grandi maestri del fumetto italiano contemporaneo.